Il ruolo del preposto e la sospensione delle attività: linee guida e responsabilità

Il ruolo del preposto e la sospensione delle attività: linee guida e responsabilità

Il ruolo del preposto e la sospensione delle attività: linee guida e responsabilità per Antonio Pedna, TechIOSH, AIEMA, AICW, architetto, consulente di direzione esperto in sostenibilità, qualità, sicurezza e ambiente

Il ruolo di preposto non è necessario che venga assegnato formalmente come altri incarichi, ad esempio quello del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. Piuttosto, si tratta di una responsabilità che si acquisisce implicitamente quando un individuo è chiamato a sovrintendere e controllare l’attività di altre persone come parte della propria mansione lavorativa. In pratica, il preposto è colui che, all’interno di un contesto lavorativo, assume la responsabilità di guidare e vigilare sulle attività svolte dai suoi colleghi o sottoposti, garantendo il rispetto delle norme aziendali e delle procedure operative. Questa figura svolge un ruolo chiave nell’assicurare l’efficienza e la sicurezza delle operazioni quotidiane, contribuendo al benessere complessivo dell’organizzazione.

Scegliere il preposto: competenza e poteri

La scelta del preposto all’interno di un’organizzazione rappresenta un passo critico, e la responsabilità della sua selezione ricade sul datore di lavoro o sul dirigente.

Questa decisione richiede un discernimento attento, basato sulla competenza dell’individuo preso in considerazione: la selezione del preposto dovrebbe essere guidata da una valutazione approfondita delle sue capacità, conoscenze e abilità, con particolare attenzione alla sua idoneità nel gestire e sovrintendere le attività dei colleghi o sottoposti. Un elemento chiave in questo processo decisionale è l’attribuzione dei poteri gerarchici adeguati alle responsabilità che la legge assegna a questa figura.

Questo significa che il preposto dovrebbe essere dotato di autorità sufficiente per esercitare in modo efficace le sue funzioni di controllo e supervisione, perché la corretta attribuzione di questi poteri contribuisce a garantire il rispetto delle normative aziendali e delle procedure operative, promuovendo un ambiente di lavoro conforme agli standard stabiliti. In sostanza, questa scelta non dovrebbe basarsi solo su criteri di anzianità o sulla volontà di rispondere ad un precetto normativo, ma piuttosto sulla sua idoneità a gestire con competenza le dinamiche del team e a garantire il rispetto delle normative.

Un preposto ben selezionato svolge un ruolo fondamentale nell’assicurare la conformità alle regole aziendali e nel favorire un ambiente di lavoro efficiente e sicuro.

L’attribuzione di poteri gerarchici adeguati è fondamentale nell’abilitare il preposto a esercitare in modo efficace il suo ruolo di controllo e supervisione, e si tratta di un’autorità che non si limita semplicemente alla capacità di impartire direttive e istruzioni, ma include anche la facoltà di prendere decisioni relative alle attività lavorative sotto la sua responsabilità. Questa larghezza di autorità consente al preposto di intervenire tempestivamente, adottando decisioni informate e coerenti con gli obiettivi aziendali.

La sua capacità di assumere responsabilità decisionali contribuisce in modo significativo al mantenimento di standard elevati di efficienza operativa; inoltre, favorisce la creazione di un ambiente di lavoro sicuro, in cui le attività sono condotte in conformità alle normative vigenti. La corretta assegnazione di poteri gerarchici non solo abilita il preposto nell’adempimento delle sue responsabilità, ma è anche un elemento chiave per garantire la coerenza, la sicurezza e l’efficacia delle operazioni nell’ambito aziendale.

La normativa presuppone che il preposto abbia una conoscenza approfondita sia dei processi lavorativi che delle persone affidate alla sua supervisione: ci si aspetta che il preposto, consapevole della sicurezza sul luogo di lavoro, assegni attività potenzialmente pericolose solo a coloro che è certo che possano svolgerle in modo sicuro. In aggiunta, la legge impone al preposto l’obbligo di informare i suoi collaboratori sui pericoli potenziali che potrebbero incontrare durante le attività lavorative, e questo si traduce in un impegno a garantire una consapevolezza condivisa all’interno del team, in merito alle potenziali minacce e rischi sul luogo di lavoro.

In questo modo, il preposto contribuisce attivamente a promuovere una cultura della sicurezza, prevenendo incidenti e garantendo la tutela della salute e dell’incolumità dei dipendenti.

La competenza del preposto si deve estendere anche alla conoscenza delle condizioni di emergenza e alla capacità di gestirle efficacemente, perché questo rappresenta un aspetto fondamentale delle sue responsabilità. Questo ruolo deve essere in grado di riconoscere situazioni di emergenza e di adottare misure adeguate per affrontarle, contribuendo in modo significativo a garantire la sicurezza sul luogo di lavoro.

La legge sottolinea che il preposto non dovrebbe mai chiedere a nessun dipendente di esporsi gratuitamente a situazioni pericolose, perché la sua responsabilità primaria consiste nel preservare la sicurezza e il benessere dei lavoratori sotto la sua supervisione. In questo contesto, si impegna attivamente a promuovere un ambiente di lavoro che minimizzi i rischi e protegga la salute di tutti i dipendenti, sottolineando così la sua importanza nel mantenere uno standard elevato di sicurezza occupazionale.

Il ruolo chiave del preposto: garanzia di esecuzione e autonomia legale

Il preposto è più di una semplice figura gerarchica all’interno dell’azienda: la sua principale responsabilità consiste nell’assicurare, nei confronti della gerarchia aziendale, l’adeguata esecuzione delle direttive ricevute. La legge gli riconosce un’autonomia adeguata, consentendogli di intervenire prontamente ed efficacemente in caso di violazioni o situazioni che richiedano un intervento immediato.

Questo perché non è limitato ad essere un mero esecutore di ordini ma, al contrario, gli è richiesto di agire come garante della corretta implementazione delle direttive aziendali, implicando la capacità di prendere decisioni autonome per affrontare situazioni critiche, garantendo al contempo la conformità alle politiche e procedure stabilite.

La legge, dunque, riconosce al preposto un ruolo attivo e responsabile nella gestione delle attività lavorative sotto la sua supervisione e gli conferisce l’autorità necessaria per preservare la sicurezza e l’integrità dell’ambiente di lavoro, sottolineando così la sua importanza nella promozione di un contesto lavorativo conforme agli standard.

La legge stabilisce chiaramente che il datore di lavoro o il dirigente debbano individuare il preposto: benché non sia obbligatoria una nomina formale, questa è considerata un criterio di buona organizzazione che aggiunge chiarezza e definizione di ruolo. In alcuni contesti, questo riconoscimento può essere fisicamente manifestato attraverso l’uso di capi di abbigliamento caratteristici, cartellini o altri segni distintivi. Un esempio tangibile è rappresentato dai cantieri inglesi, dove l’elmetto nero (black hat) è il simbolo identificativo dei supervisori.

Sebbene La definizione originale del preposto contenesse implicitamente le responsabilità legate alle direttive aziendali e alla gestione delle attività lavorative, di recente è stata oggetto di un ulteriore chiarimento, e la modifica ha sottolineato il suo obbligo di interrompere le attività e di comunicare immediatamente al superiore in caso di situazioni pericolose o atti compiuti dai lavoratori.

Il ruolo del preposto e la sospensione delle attività: linee guida e responsabilità. Questa specifica mira a rendere più esplicito il ruolo e le responsabilità del preposto nella promozione della sicurezza sul luogo di lavoro, evidenziando l’autorità di intervenire tempestivamente in situazioni di rischio o non conformità alle normative aziendali, con l’obiettivo di rendere le responsabilità del preposto ancora più chiare e inequivocabili, rafforzando così il suo ruolo nella sicurezza e nella gestione delle attività lavorative.



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Author: Antonio Pedna
Architetto e Technical Member IOSH. Lavora da oltre vent'anni in grandi organizzazioni che progettano e costruiscono grandi opere infrastrutturali, in Italia e all'Estero, ricoprendo vari ruoli come coordinatore per la progettazione, coordinatore per l’esecuzione, RSPP, QHSE manager e occupandosi di project management, audit e compliance, risk management, riduzione dei costi, formazione e gestione delle risorse.

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