Movimentazione manuale dei carichi: obblighi e responsabilità

I disturbi muscolo-scheletrici (DMS) affliggono milioni di lavoratori in tutta Europa; più precisamente, 3 lavoratori su 5 lamentano tali disturbi secondo i dati provenienti dalla sesta indagine Europea sulle condizioni di lavoro.

Quando si parla di disturbi muscolo scheletrici correlati al lavoro, si intende la compromissione di muscoli, articolazioni e tendini causata o aggravata principalmente dalle attività lavorative e negli ambienti di lavoro in cui esse si svolgono.

Il grosso problema è che i DMS possono incidere pesantemente sulla qualità della vita e sulle capacità lavorative degli individui e rappresentano una delle cause più frequenti di disabilità, congedi per malattia e prepensionamenti.

C’è quindi un impatto nocivo, non solo direttamente sulla salute, ma anche sulle aziende e sull’economia nazionale aumentando i costi diretti (spese per la diagnosi, la cura delle malattie e la riabilitazione, le medicine e i costi per gli indennizzi ai lavoratori) e i costi indiretti (disagi per i gruppi di lavoro, cali di produttività, ritardi di produzione, sostituzione di lavoratori in malattia, formazione di nuovi dipendenti, costi correlati all’assenteismo).

Diventa quindi fondamentale che le aziende siano consapevoli del problema e che dedichino tempo e risorse in ambito di prevenzione e gestione dei DMS.

È qui che entra in gioco il Testo Unico sulla sicurezza nel quale, al Titolo VI “Movimentazione manuale dei carichi” (detta anche MMC), sono definite le richieste legislative e le modalità di prevenzione e protezione dei due disturbi muscolo scheletrici lavoro-correlati più comuni, ossia il mal di schiena e i dolori agli arti superiori.

In questa sede è trattato esclusivamente il rischio legato alla movimentazione manuale dei carichi che porta a problematiche dorso-lombari, quindi rischio legato a operazioni di trasporto o di sostegno di un carico, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico, mentre i disturbi degli arti superiori saranno trattati all’interno di un articolo ad essi dedicato.

Priorità e punti chiave del Testo Unico

Si inizia con l’aspetto più importante, che è l’eliminazione del rischio, che si traduce, per i datori di lavoro, nel fare tutto il possibile per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori.

Non potendo percorrere quella scelta, il datore di lavoro deve allora modificare il modo in cui il lavoro è organizzato o fornire ai lavoratori i mezzi adeguati a ridurre il rischio, attraverso i seguenti interventi:

  • organizzare i posti di lavoro in modo che la movimentazione sia quanto più possibile sicura;
  • valutare, se possibile in anticipo, le condizioni di sicurezza e di salute presentate dal lavoro in questione, in particolare le caratteristiche del carico;
  • evitare o ridurre i rischi dorso-lombari adottando le misure adeguate e tenendo conto dell’ambiente di lavoro e dell’attività;
  • fornire ai lavoratori informazioni sul peso e sulla distribuzione del peso di un carico;
  • assicurare un’adeguata formazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori riguardante la movimentazione di carichi e i rischi potenziali.

Si rischia un infortunio alla schiena se il carico:

  • è troppo pesante o troppo grande;
  • è ingombrante o difficile da afferrare;
  • è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi;
  • è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato a una certa distanza dal tronco, oppure con una torsione o inclinazione del tronco;
  • può intrinsecamente comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto.

Lo sforzo fisico può presentare un rischio di lesioni se:

  • è eccessivo;
  • può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco;
  • può comportare un movimento brusco del carico;
  • è compiuto con il corpo in posizione instabile.

L’ambiente di lavoro può aumentare le possibilità di rischio se:

  • non c’è abbastanza spazio per svolgere l’attività;
  • il pavimento è ineguale, oppure instabile, irregolare o scivoloso;
  • le condizioni del posto di lavoro impediscono la movimentazione di carichi a un’altezza di sicurezza o in buona posizione;
  • la temperatura, l’umidità o la ventilazione sono inadeguate.

L’attività può comportare un rischio se prevede:

  • sforzi eccessivi che sollecitano in particolare la colonna vertebrale;
  • periodi di riposo o di recupero insufficienti;
  • distanze di sollevamento, di abbassamento o di trasporto eccessive;
  • un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore.

Il lavoratore può correre un rischio se:

  • non è fisicamente idoneo a svolgere il compito;
  • indossa indumenti inadeguati;
  • possiede una conoscenza o una formazione inadeguata.

Si evidenzia che il cardine della prevenzione, anche in ambito MMC, resta ad ogni modo la valutazione dei rischi,responsabilità del Datore di lavoro, che prende senz’altro in considerazione tutti i punti sopra descritti, ma che richiede specifica professionalità per portare a risultati attendibili e rappresentativi della specifica realtà aziendale.

Si ricorda che, in presenza di presunta malattia professionale o infortunio, la documentazione richiesta dagli organi competenti riguarda anche la valutazione dei rischi, la quale deve descrivere, in maniera puntuale, le caratteristiche del lavoro svolto, della postazione di lavoro (comprese sostanze, macchine/attrezzature, misure di prevenzione e protezione) e, in ambito MMC, identificare il livello di rischio tramite un indice derivante dall’applicazione di specifiche norme tecniche dedicate a questa famiglia di rischi (es. serie ISO 11228).

La MMC ha ormai superato da alcuni anni il rumore ed è oggi la prima causa di infortuni e malattie professionali. La responsabilità è del datore di lavoro, così come l’obbligo della redazione di uno specifico DVR. Proprio per questo per una corretta valutazione dei rischi per la movimentazione manuale dei carichi e conseguente adozione delle misure di prevenzione e formazione è necessario rivolgersi a dei professionisti preparati ed esperti. Se hai dubbi rivolgiti a Vistra.

Vistra ha creato una struttura internazionale, con un alto livello di competenze, in grado di offrire ai clienti consulenze specifiche e di servizio funzionale a vedere il rispetto delle norme come una fase del processo priva di problemi.

 

Se vuoi approfondire l’argomento, guarda il video.

 



Lascia un commento

blank